Quando c'è da guadagnare un millesimo di secondo, l'Italia è sempre all'avanguardia. Il mondo delle competizioni motoristiche è infatti da sempre strettamente connesso con realtà industriali italiane. Non esiste un costruttore che abbia lo stesso fascino e la stessa storia della Ferrari, piloti come Pasolini, Agostini e, oggi, Valentino Rossi sono di livello assoluto e marchi come MV Augusta, Gilera e Ducati sono sinonimo di eccellenza. Questo universo profondamente "made in Italy" vive della costante ricerca della prestazione, della progettazione di strumenti e mezzi che rendano un'auto, o una moto, sempre più veloce e più sicura. Nei laboratori Ferrari, si guarda ovviamente alla competizione: la ricerca aerodinamica, ad esempio, esaspera le metodologie della scienza per individuare i migliori "profili" possibili da impiegare in condizioni di gara. Ma altre realtà, come la formula SAE (Society for Automotive Engineers), guardano correttamente al futuro, ossia coinvolgono studenti e neolaureati in un percorso formativo progettato per renderli i futuri protagonisti del mondo, sempre più tricolore, della velocità.