Né io né Charlie avevamo mai sentito parlare di distacco della retina nel 1960. Se avessimo cercato di sviluppare nuove tecniche per la medicina, non saremmo andati cincischiando con lemissione stimolata da atomi eccitati. Così parla uno dei protagonisti dellinvenzione del laser, di cui ricorre quest'anno il cinquantenario, suggerendoci come le rivoluzioni tecnologiche possano scaturire da scoperte frutto della curiosità e della fantasia. Il laser, una nuova forma di luce che della luce sa mostrare tutta la bellezza, oggi è largamente diffuso in numerosissime applicazioni tecnologiche. Il suo sviluppo è stato impressionante, a partire dal campo medico a quello militare, fino a raggiungere le case di ognuno di noi, nei lettori CD e DVD. Questo fascio di luce coerente è entrato immediatamente nell'immaginario collettivo, onnipresente nella letteratura e nel cinema di fantascienza, ma altrettanto rapidamente è stato portato nei laboratori, permettendo la costruzione di nuovi strumenti di misura e analisi, e nell'industria, favorendo l'avvento di nuovi standard sia di qualità che di produttività. La ricerca sul laser non si è certo fermata: dove lo incontreremo domani, ancora non ci è dato saperlo.
Biografie
Massimo Inguscio, nato a Lecce nel 1950, studente della Scuola Normale Superiore, si laurea in Fisica a Pisa nel 1972. Ordinario di Fisica della Materia dal 1986, dal 1990 a Firenze, dirige l'European Laboratory for Non Linear Spectroscopy (LENS) dal 1998 al 2004. Presidente del panel Costituenti Fondamentali della Materia dello European Research Council dal 2006 al 2010, è Direttore del Dipartimento Materiali e Dispositivi del CNR e socio dellAccademia Nazionale dei Lincei.
Note