Chi non ricorda le chiare fresche dolci acque
di Francesco Petrarca, evocate mentre si trovava immerso nel silenzio del suo lungo passeggiare a Vaucluse? O Alphonse de Lamartine, che, sulle distese acque del lago, poneva le sue immortali riflessioni sul tempo. Infinite acque, nella storia, hanno avvolto eroi silenziosi e drammi umani ed esistenziali, hanno lavato brucianti onte, sono state capaci di purificare percorsi spirituali. E infinite acque hanno rappresentato derive dello spirito o silenzi eternamente immobili. Rinascite a volte epocali si sono spesso collocate nello scrosciare violento e intenso delle acque, e acque segnano vibranti protagonismi, marcano territori simbolici, parlano di patrie perdute e non, di sconfinamenti e di grandi metamorfosi. Acque dipinte, fuggite, sognate, sperate, approdi e fughe si intersecano nella letteratura e nelle arti visive, dai racconti mitici del Diluvio Universale agli orizzonti tratteggiati in Cuore di Tenebra, dagli affreschi nilotici alle cascate dipinte. Lacqua, al centro di questa conferenza, diventa una metafora che, attraverso parole e immagini, ma anche suoni, racconta lessenza della vita. Alla conferenza segue il concerto con movimenti tratti dalla Musica sull'acqua di Händel eseguito dal quartetto d'archi Gli Arconauti.
Biografie
Flavia Cellerino è nata a Genova nel 1963. Alla passione per la storia medievale e larte unisce linteresse per i viaggi. Ha lavorato nella ricerca storica in diversi Istituti e collabora con diversi enti nell'ambito iniziative di divulgazione della storia e dellarte, incontri, corsi e convegni, uniti a viaggi di studio. Da sempre pensa che arte e scienza non siano due mondi separati e che il sapere non debba conoscere barriere e steccati.
Note
La conferenza è seguita dal concerto con movimenti tratti dalla Musica sull'acqua di Händel eseguito dal quartetto d'archi Gli Arconauti.