Per l'Uomo del Neolitico, solcare i mari era un'impresa fatta soprattutto di forza e tenacia. Cosa lo spingeva ad affrontare un'avventura così pericolosa, per lui dagli esiti potenzialmente fatali? Erano le prospettive dei nuovi commerci, la invincibile volontà di scoprire cosa c'era al di là della linea dell'orizzonte e la possibilità di incontrare nuove genti e nuove culture, a indurlo a sfidare l'immensa forza del mare. Lo testimoniano le ossidiane ritrovate in luoghi come la Liguria, nella Caverna delle Arene Candine, oppure provenienti dalla Sardegna, dalle Isole Pontine e dalle isole Eolie. Confrontando lame in selce e in ossidiana, i visitatori possono apprezzare le notevoli abilità manuali dell'Uomo del Neolitico e sperimentare in prima persona il trattamento delle pelli, possono tagliare il cuoio e raschiare la pelliccia, utilizzando i pochi ma ingegnosi metodi e strumenti a disposizione degli uomini del tempo. Le ossidiane, perciò, in questo modo riescono a diventare la rappresentazione dello scambio di cultura, tecnologia e saperi che ha portato l'uomo a tracciare quelle rotte via via più precise che avrebbero fatto nascere la grande rete commerciale dei paesi del Mediterraneo.
A cura di
A cura di Museo di Paleontologia e Mineralogia, Comune di Campomorone (Genova)
Note
Si consiglia un abbigliamento adatto alle attività di scavo.