Il fascino del tartufo arriva da molto lontano. Boschi isolati, mattine nebbiose, un tartufaio che con il suo cane setaccia il sottobosco. Luoghi e atmosfere che aggiungono "piacere" a questo prezioso prodotto prima che giunga sulle nostre tavole. Ma il mito del tartufo non finisce certamente con la raccolta: si rinforza e si esprime al massimo quando lo abbiamo nel piatto, con il suo incredibile profumo e aroma. Oggi questo alimento, uno dei più costosi e ricercati, è frutto di ricerche da parte del CNR-IPP: una ricercatrice ci svela i segreti più nascosti di questo fungo, così prezioso, così prelibato.
Biografie
Raffaella Balestrini, ricercatore CNR III livello dal 1998. PhD in Biologia e Biotecnologia dei Funghi. Lattività di ricerca riguarda le interazioni cellulari e molecolari nelle simbiosi ecto- ed endomicorriziche. Le principali tematiche al momento affrontate sono: genomica e genomica funzionale di funghi simbionti e applicazione della MicroDissezione Laser nel campo delle interazioni piante/funghi simbionti. Inserita nei progetti di sequenziamento dei funghi simbionti ectomicorrizici Tuber melanosporum e T. magnatum oltre che membro del consorzio internazionale che si occupa del sequenziamento del genoma del fungo micorrizico arbuscolare Glomus intraradices.
A cura di
A cura di Associazione Festival della Scienza e CNR-IPP Istituto per la Protezione delle Piante
Note