Il termine coscienza viene usato con significati diversi e, fra questi, conviene evidenziarne almeno due. Il primo si riferisce alla consapevolezza mentale che accompagna lo svolgersi di una azione, la quale si attua con la mediazione di un atto volontario del cervello: è quello che avviene quando, per esempio, spostiamo fisicamente un oggetto da un posto ad un altro. A questo gesto, tuttavia, si accompagna un più sottile livello di coscienza, che viene spesso definita autoriflessiva, che rappresenta la nostra consapevolezza riguardo al fatto che stiamo svolgendo questa specifica azione. Più in generale, l'uomo vive e, inoltre, sa di vivere. Esiste sempre una esperienze interna, soggettiva, incondivisibile, che corrisponde al “sapere di sapere”. Qual è l’origine intima di tale livello di coscienza? È esso mentale, direttamente derivabile dal meccanismo neuronale del cervello e quindi studiabile con tecniche di neurobiologia? Si può in qualche modo misurare tale livello di coscienza? O invece, come sostenuto da molti pensatori, la coscienza non ha alcuna base materiale, ossia è “primaria” e non possiamo indagarla a fondo con gli strumenti che abbiamo a disposizione?

Michel Bitbol ha un background in medicina, filosofia e meccanica quantistica. È Directeur de recherche al CNRS, presso il Centre de Recherche en Epistémologie Appliquée (CREA) della École polytechnique (Paris, France). I suoi interessi di ricerca vertono principalmente sull'influenza della meccanica quantistica in filosofia.

Nicholas Humphrey è filosofo e psicologo. Insegna presso l'Università di Cambridge in Gran Bretagna. Il suo ultimo libro tradotto in italiano, Rosso (Codice Edizioni, 2007), è a tutti gli effetti un vero e proprio studio sulla coscienza.

Marcello Massimini, medico neurofisiologo, è ricercatore in Fisiologia Umana all'Università di Milano e Professore Invitato presso il Coma Science Group dell’Università di Liegi. Ha lavorato in Canada e, successivamente, con Giulio Tononi nel dipartimento di psichiatria dell'Università del Wisconsin. Sempre in collaborazione con l'Università del Wisconsin, sta attualmente mettendo a punto, in Italia, nuovi strumenti per lo studio del sonno, della coscienza e delle loro alterazioni.

Max Velmans è Professore Emerito di psicologia presso Goldsmiths, University of London. Ha co-fondato e, dal 2003 al 2006, è stato Chair of the Consciousness and Experiential Psychology Section per la British Psychological Society. È noto per la sua teoria della coscienza nota come "monismo riflessivo".