Migrazioni, fughe, esili, esodi: la storia delle popolazioni dell'antico bacino del Mediterraneo e del Vicino Oriente è costellata di continui incontri con popoli che parlano lingue diverse, professano diverse religioni, hanno differenti costumi e abitudini. Quanto hanno inciso nella formazione e nello sviluppo dellarte, della cultura, della lingua, gli scambi e le relazioni che intrattenevano fra di loro nellantichità? La storia di Khurriti, Gutei, Amorrei, Cassiti, Aramei, Egei e Popoli del Mare è una storia fatta di incontri e di scontri tra popoli, culture e stati. È il racconto della difficile coesistenza civile ai piedi di corti dispotiche, universaliste eppure affabulanti e multiculturali. Ma è anche la storia di culture, saperi, dimensioni estetiche nate dall'incontro e dallo scambio di modelli figurativi, tecniche artigianali e principi artistici. È la testimonianza della velocità di adattamento a terre nuove e a paesaggi che si rinnovano: velocità di adattamento propria di chi non può sostare, o di chi è costretto a non sostare, o che ha scelto di fermarsi solo temporaneamente. Conoscere questa storia, attraverso i testi scritti e la cultura materiale che queste popolazioni ci hanno lasciato, è soprattutto unoccasione per riflettere sul valore dello scambio culturale e osservare il mondo da unaltra prospettiva, con gli occhi di chi lorizzonte lo guarda e il viaggio lo intraprende. Una mostra sullAntichità orientale e mediterranea che getta uno sguardo sul 2010, lAnno internazionale della Biodiversità, lAnno internazionale per lAvvicinamento delle Culture, lAnno europeo della lotta alla povertà e allesclusione sociale. Ex Oriente lux, si sarebbe detto un tempo.
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A cura di CNR - Istituto di studi sulle Civiltà dell'Egeo e del Vicino Oriente e CNR PSC. In collaborazione con il Centro riabilitativo Tangram - cooperativa sociale Idea Prisma '82, Università degli Studi La Sapienza - Dipartimento di Scienze dell'Antichità e Museo del Mare e della Navigazione antica S. Severa