Dove possiamo rintracciare l'orizzonte più lontano? A 13,7 miliardi di anni luce da noi. Lo sviluppo della cosmologia osservativa ci ha permesso di spingere il nostro sguardo fino a questo limite: in ragione del fatto che guardare lontano corrisponde anche a guardare indietro nel tempo, ciò ci permette di osservare l'Universo in un istante primordiale, quando esso era ancora un'unica massa incandescente. Questo Universo antichissimo era diviso in zone, che però non si trovavano in contatto causale fra loro: ossia non interagivano, poiché divise da "orizzonti causali". Eppure, tali zone erano estremamente simili fra loro. Questo apparente paradosso emerge dalla teoria dell'inflazione cosmica e, data la complessità delle sue implicazioni, è ancora oggetto di aperto dibattito. Metodi, questioni, problemi e uno sguardo all'ulteriore futuro e alla possibilità che questo orizzonte, che già distinguiamo a fatica, venga spostato ancora oltre.
Biografie
Paolo de Bernardis, professore di Astrofisica e Cosmologia Osservativa presso La Sapienza di Roma. Membro dell Accademia Nazionale dei Lincei. Coordinatore dellesperimento BOOMERanG, che ha ottenuto per la prima volta nel 2000 immagini dettagliate dellUniverso primordiale, e collaboratore dellesperimento spaziale Planck lanciato nel 2009. Premio Balzan nel 2006 e premio Dan David nel 2009.
Fabio Pagan, laureato in biologia, è un giornalista scientifico, conduttore di Radio3 Scienza. A Trieste è stato redattore del quotidiano Il Piccolo, addetto stampa del Centro internazionale di fisica teorica (ICTP) e vicedirettore del Master in comunicazione della scienza della SISSA.
Note
ATTENZIONE! Le prenotazioni devono essere effettuate entro il 27 Ottobre. Al momento della prenotazione è necessario fornire i seguenti dati: nome, cognome, data di nascita, tipo e numero documento di identità, nazionalità. Chi effettua la prenotazione on-line può inviare una mail con il il codice cliente all'indirizzo
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