Siete mai entrati in un affresco di Giotto? Eppure è possibile: lopera La conferma della regola francescana diventa un ambiente tridimensionale, esplorabile con il semplice movimento del corpo, nel quale è possibile unirsi ai discepoli di Francesco, raccolti di fronte a Innocenzo III per accogliere lapprovazione della loro regola di vita. Nello spazio buio antistante, il pubblico è libero di muoversi, i personaggi si animano, dialogano e la scena viene raccontata durante il suo svolgimento. L'utente "attivo" viene illuminato e "marcato" dall'alto da una luce a occhio di bue che lo segue, visibile da tutto il pubblico presente in sala, che diventa così ancor più attore partecipe della scena. L'architettura, le figure, il chiaroscuro sono stati ricostruiti in 3D a partire dall'indagine puntuale dell'affresco. Lo spazio raffigurato da Giotto diventa così un luogo vivo, narrativo, emotivo che coinvolge i sensi a diversi livelli. Il confronto fra laffresco originale e questa rappresentazione tridimensionale rende evidente luso ancora imperfetto della prospettiva, che troverà la sua codifica definitiva soltanto un secolo dopo lopera di Giotto. Si scopre infatti che la tecnica di disegno di Giotto è ancora molto empirica e legata spesso a ragioni di esaltazione espressiva, più che a regole geometriche.
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A cura di CNR - Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali e Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione. Con la supervisione scientifica della Vicepresidenza del CNR. In collaborazione con Civita Servizi, BCAA S.r.l., Softlogic, Laboratorio Romano HAL9000 S.r.l. - HaltaDefinizione e Projection Design.
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