Per sopravvivere vale tutto. Imitazione, bluff e inganno compresi. Così alcuni animali "copiano" continuamente qualcosa, cambiando forma, colore, postura, insieme o separatamente. Altri fanno l'opposto: sfruttano i colori vividi per segnalare che sono velenosi, urticanti, poco appetitosi. E l'uomo? Anche noi abbiamo imparato a copiare dalla natura. La biomimetica è una nuova disciplina che si occupa di prendere ispirazione dagli animali e dalle piante, per sviluppare nuove "tecnologie" con approcci totalmente innovativi. E i risultati si vedono già: adesivi ispirati alle zampe del geco, robot e tessuti che contengono sensori simili a quelli degli insetti, fibre basate sulle straordinarie qualità della ragnatela.
La mostra vive di due sezioni distinte: la prima ospita animali vivi in terrario; rettili, anfibi, insetti, aracnidi dalle straordinarie capacità mimetiche. Inoltre, una serie di "racconti fotografici" mettono in evidenza gli aspetti più curiosi della biologia delle specie presenti in mostra. Nella seconda sezione, curata in particolare da Scuola di Robotica, i modelli robotici mostrano come l'uomo ha provato a copiare il naturale. Macchine in grado di muoversi, reagire a diversi stimoli ambientali e interagire con il pubblico. Una nuova sezione fotografica illustra alcune delle scoperte più curiose della biomimetica, ispirate da piante e animali. Oltre al percorso espositivo, i laboratori didattici organizzati (solo in alcune date) da Scuola di Robotica, permettono non solo di toccare con mano i robot, ma anche di modificarli e capirne il funzionamento.
A cura di
A cura di Emanuele Biggi, Francesco Tomasinelli e Scuola di Robotica. Con il sostegno di Fondazione Golinelli