È passato un secolo dalle scoperta della teoria cromosomica dellereditarietà. Spostiamo le lancette dellorologio al primo decennio del 900 ed entriamo nel piccolo laboratorio della Columbia University, soprannominato La stanza delle mosche, dove tra i tavoli, microscopi e bottiglie di coltura di moscerini, un gruppo di scienziati (il Drosophila group) condusse una serie di esperimenti che avrebbero lasciato un'impronta fondamentale nella ricerca scientifica. Grazie a loro, gli orizzonti della genetica si ampliarono e i cromosomi furono riconosciuti come portatori dei geni, confermando così gli studi di Mendel. Erano state gettate le basi della teoria cromosomica dell'ereditarietà. Oggi i genetisti esplorano la struttura dei geni fin nei minimi dettagli per chiarire il modo in cui questi esercitano il controllo delle caratteristiche di un organismo e comprendere come modificano la loro attività in funzione delle necessità della cellula. Attraverso varie esperienze il laboratorio coinvolge i partecipanti nellosservazione dei cromosomi e fa rivivere latmosfera che si respirava ne La stanza delle mosche. Le diverse attività, dallosservazione di cromosomi con l'utilizzo di microscopi ottici alla ricostruzione del cariogramma di individui sani o affetti da particolari patologie di anomalie del numero di cromosomi, allanalisi delle tecniche di colorazione dei cromosomi, tutte supportate dallutilizzo della lavagna interattiva multimediale (LIM), portano i partecipanti all'origine della teoria cromosomica dell'ereditarietà e offrono gli strumenti per la comprensione degli sviluppi futuri della ricerca genetica.
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A cura di Fondazione POST - Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia