Il riscaldamento globale avrà, fra le sue conseguenze, anche linnalzamento del livello dei mari. Un parametro che, comunque, non è mai rimasto costante, ma che cambia nel tempo, da luogo a luogo e con differenti tassi, condizionando gli insediamenti umani lungo le coste. Attraverso osservazioni geologiche, archeologiche, strumentali e analisi geofisiche, scopriamo come è variato il livello del mare Mediterraneo negli ultimi 2500 anni circa. I dati sono stati raccolti da oltre 160 siti archeologici costieri di età romana o pre-romana, come peschiere, porti e cave oggi in gran parte sommersi e si sono mostrati eccellenti indicatori del passato livelli marino. Una volta confrontate le rilevazioni provenienti da questi siti con alcuni modelli matematici specifici e osservazioni geologiche e geofisiche strumentali, si è stimato che il livello del mare Mediterraneo è variato lungo le coste da pochi centimetri a diversi metri nel corso degli ultimi 2500 anni, a causa di fenomeni geologici e di cambiamenti globali. I risultati dello studio sono importanti per stabilire se le recenti variazioni possano essere associate al riscaldamento globale, ad un segnale non antropogenico connesso con la principale fase di deglaciazione di ~7000 anni fa o, ancora, dovute alla interazione tra le placche continentali Africana ed Europea. Questultima causa è infatti capace di causare movimenti verticali della crosta terrestre lungo le coste, anche di molti metri, come ad esempio lungo la costa sud occidentale della Turchia, la costa ovest dellisola di Creta e in corrispondenza dei Campi Flegrei.
Biografie
Marco Anzidei, laureato in Scienze Geologiche presso lUniversità degli studi di Roma La Sapienza, frequenta corsi e scuole di formazione in geofisica e calcolo. Dal 1987 al 1998 è ricercatore dellIstituto Nazionale di Geofisica; dal 1998 è primo ricercatore dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Centro Nazionale Terremoti (CNT), Roma. Dal 2004 al 2007 è responsabile di una Unità Funzionale Reti GPS e Geodesia dellINGV-CNT; componente del gruppo di Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive dellINGV. Dal 2004 è professore a contratto presso lUniversità di Cosenza, Facoltà di SMFN, e dal 2007 fa parte dellEditorial Board del «Bullettin of Geodesy and Geomatics» dellIstituto Geografico Militare Italiano. È stato coordinatore e responsabile di vari progetti di ricerca e di Unità di Ricerca di progetti nazionali dal 1997 al 2003, finanziati dallASI e dal CNR, ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionale ed internazioni dal 1995 al 2008. È revisore di articoli scientifici per riviste nazionali e internazionali.
A cura di
A cura di INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia