Trasferimento di conoscenze dalla ricerca fisiologica in alta quota alle patologie cardiorespiratori
L'analisi comparativa delle modalità di adattamento all'ipossia cronica nei soggetti nativi di livello del mare e di popolazioni di origine tibetana native di alta quota evidenzia profonde e significative differenze, che aiutano a comprendere le ragioni per cui i Tibetani vivono ad altezze elevate senza risentire minimamente della ridotta disponibilità di ossigeno ai tessuti, come noi a livello del mare. L'identificazione di alcuni meccanismi molecolari induce a ritenere che i Tibetani, contrariamente alle popolazioni andine, possano costituire un modello ideale di adattamento all'ipossia cronica cui comparare pazienti caratterizzati a livello del mare da vari gradi di ipossia tessutale. Tra questi principalmente i pazienti con bronchite cronica ostruttiva ed i cardiopatici.
Biografie
Claudio Marconi è nato a Livorno nel 1948. Nel 1973 si è laureato in Medicina e Chirurgia a Milano con il massimo dei voti. Si è specializzato in Tisiologia e Malattie dellApparato Respiratorio, presso lUniversità degli Studi di Milano. Attualmente è primo ricercatore presso lIstituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Segrate (Milano), di cui è stato direttore f.f. dal maggio 2008 ad ottobre 2009. Il suo campo dinteresse è lo studio degli adattamenti metabolici, ventilatori e cardiocircolatori allesercizio fisico sia in individui sani (sedentari o atletici) che in pazienti affetti da varie patologie (trapiantati di cuore adulti e bambini, arteriopatici, ecc). Da circa 15 anni si occupa anche degli adattamenti fisiologici allalta quota (è stato tra i fondatori del laboratorio-Piramide, posto a 5050 m di altitudine in Nepal e responsabile scientifico della spedizione italiana al Lhotse del 1997). Dal 2000 al 2003 ha svolto ricerche su un gruppo di Tibetani rifugiati da pochi giorni a bassa quota (Kathmandu), che sono risultati caratterizzati da un efficienza metabolica durante marcia e corsa superiore a quella di individui nati a bassa quota. Nel maggio 2004 ha organizzato una spedizione scientifica a Shegar, a 4300 m in Tibet, per studiare il rendimento della locomozione dei Tibetani nativi e residenti in alta quota. È autore e coautore di oltre 60 pubblicazioni originali su riviste internazionali, per alcune delle quali svolge anche attività di reviewer.
A cura di
A cura di Associazione Festival della Scienza, Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR