Festival della Scienza

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Pappagalli, robot e assi da stiro: finale scoppiettante all’orizzonte per l’ultimo week-end del Festival

C’è molta attesa, per La straordinaria storia di Alex: Irene Pepperberg la racconterà a Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio, domenica alle 15. Per convincerci che gli animali sanno contare. Come il suo pappagallo grigio africano Alex, che ha imparato a distinguere e a etichettare con i numeri arabi dei gruppi di oggetti. E a contare, appunto, fino a otto. È possibile raccontare la musica? Ebbene sì: perché le note sono energia, e queste onde non solo si ascoltano. Ma si guardano, si sfogliano come un racconto: provare per credere con La scienza racconta il Bolero di Ravel, conferenza-spettacolo con Luigi Dei sabato alle 11 nell’Aula Polivalente San Salvatore. D’altronde, scienza è musica, ma anche arte. E piacere: ce lo spiegherà Paul Bloom, nella sua lectio magistralis domenica alle 18 a Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio, con La scienza del piacere. Amore, arte e cibo: perché godiamo? Ma soprattutto, ci farà capire quanto siamo masochisti: se siamo esseri razionali, perché allora mangiamo cibi troppo piccanti o guardiamo film che ci fanno piangere? Se l’uomo non è un santo, anche le piante non sono certo da meno: tradiscono, ingannano. Sono astute e pure lascive. Le piante non sono angeli. Astuzie, sesso e inganni del mondo vegetale, la lectio magistralis di Giorgio Celli, è in programma sabato alle 15 nell’Aula Polivalente San Salvatore. Per scoprire quanto gli stratagemmi vegetali somiglino a una commedia degli equivoci. E che se le piante mostrano qualcosa di molto simile alle intenzioni, forse l’intelligenza è un concetto da ridefinire. L’Orizzonte, prima di tutto, è dentro di noi. E ad indagare sulla nostra mente ci pensa Edoardo Boncinelli, con Che fine ha fatto l’Io? Un’indagine sulla nostra mente, sabato alle 11 alla Feltrinelli di via Ceccardi. Per un’indagine tra scienza e filosofia appassionante come un giallo di Agatha Christie. Possiamo spiegare la nostra coscienza in modo scientifico? Sì, il fatto è che fino ad ora abbiamo sempre cercato nel posto sbagliato. Parola di Alva Noe, che nella sua lectio magistralis Perché non siamo il nostro cervello a Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio, sabato alle 18, ribalterà ogni nostra certezza. Per insegnarci che la coscienza non è qualcosa dentro di noi, ma è qualcosa che noi facciamo. Ed è rimasta prigioniera per troppo tempo: è il momento di liberarla. Non hanno coscienza ma sono piccoli ometti in miniatura i robot che entreranno in corsia all’Ospedale Gaslini, domenica alle 10 con La band dei robot: i volontari della Gaslini Band Band e lo staff di Scuola di Robotica gireranno tra i reparti. E allora, sotto a chi gioca. E a proposito di orizzonti, non poteva mancare la suggestione poetica delle stelle: Poesia, arte e scienza. Un cammino nel tempo è la lectio di Piero Boitani, domenica nell’Aula San Salvatore alle 15.30. Perché poeti e scrittori da sempre hanno rivolto gli occhi al cielo stellato per avere risposte. Come tutti noi.